Il Metrobosco della Steppa

Cos’è una città ideale? Quella che vuol realizzare un ideale, risposta ovvia e facile, ma la vera questione nasce quando ci si domanda che genere di ideale, esattamente, e se perseguirlo attraverso una logica di piano o di progetto. Non è affatto una questione secondaria di lana caprina, puro dettaglio per geometri o assessori ideali,…

La nuova città dei trasporti e della logistica commerciale

Per oltre mezzo secolo le trasformazioni del territorio negli Usa sono avvenute attorno all’uso dell’automobile individuale. Oggi i veicoli in condivisione, la propulsione elettrica, l’automazione, presentano nuovi scenari e occasioni di organizzazione urbana. Il veicolo autonomo L’organizzazione urbana oggi si basa in gran parte sull’idea che si usi l’auto per spostarsi da casa al lavoro…

L’ambiente è un valore? Le perversioni della «green gentrification»

Esiste qualcosa classificabile come «qualità spaziale»? Sembra una domanda piuttosto sciocca e superficiale, espressa così, ma proviamo a dare una risposta altrettanto tranchant e apparentemente arbitraria, per trarne alcune conseguenze: no, non esiste alcuna qualità spaziale, e questo indipendentemente dalla soggettività di chi la valuta da quel punto di vista. Esiste invece qualcosa di più…

La dimensione locale e quella globale del territorio

Pare piuttosto triste che in questa nostra era apparentemente aperta ad ogni possibilità di progresso (in forme davvero inimmaginabili solo pochissimi anni fa) la questione dell’identità nazionale, o locale, o più raramente sovranazionale, si debba sempre affiancare a quella miserabile della difesa di confini, in una forma o nell’altra, dall’invasione presunta di chi quell’identità non…

Convivenze sociali nelle grandi città (1942)

L’Urbanistica e l’Architettura, come fattori di ordine ed educazione sociale, hanno un valore profondo, quale nelle moderne attuazioni non è stato valutato nella giusta misura, esse hanno l’altissimo ufficio di distribuire le grandi masse urbane secondo i più giusti principi di umana convivenza, di ordinarle nel loro lavoro e ambientale nell’espressione della loro vita familiare…

Cosa serve per la mobilità dolce

Una errata concezione meccanica troppo allargata e sovrapposta all’esistenza umana (nel tentativo di porci sulla medesima lunghezza d’onda del lungo ciclo di sviluppo industriale della nostra società) ha finito per sconvolgere anche aspetti della vita che si potevano ampiamente risparmiare, e comunque possiamo iniziare a risparmiare nella situazione attuale di minore dipendenza, fisica e psicologica,…

Lo scienziato, la divulgazione alla leggera, la città: pessimo cocktail

Il nostro ambiente urbano è composto di tante, diciamo pure una miriade di, cose diverse, diversissime, che interagiscono tra loro e con l’ambiente stesso secondo una quantità esponenzialmente maggiore di modi. Ce ne sono di statiche, di dinamiche, di materiali, di immateriali, di oggettive e soggettive e così via. Ma appare anche ovvio che quando…

Se la «classe creativa» non crea un accidente

C’erano una volta il tempio e/o il castello: una cosa che spesso senza farci gran caso confondiamo con la città, ma in realtà il vero discrimine fra tradizione e progresso, almeno se il progresso lo leggiamo in senso progressista come si direbbe oggi. Perché tempio e castello sono un luogo di potere chiuso ed esclusivo,…

Prostituzione sul territorio: la company town volontaria

C’è un percorso abbastanza classico ma forse poco praticato, nella pur ricca e articolata critica alle «teorie dello sviluppo locale» praticate e predicate dai più noti guru del settore, quelli che secondo la moda odierna anche per quell’aspetto apparentemente assai poco spettacolare dell’esistenza riescono comunque a dar spettacolo, radunando folle e vendendo libri manco fossero…

Il nimby travestito da ambientalista identitario o chissà cos’altro

Esiste un motivo abbastanza ovvio per l’essere in qualche modo spontaneamente conservatori: l’abitudine costruisce equilibri complessi, che l’innovazione puntualmente sconvolge, e adeguare ritmi rappresenta comunque un impegno e un investimento, personale e collettivo, di non indifferente onere. Chi vede balenare davanti alle proprie capacità intuitive una innovazione di qualunque genere (che riguardi apparentemente solo sé…