Spazialismo reazionario o progressista

Si ascoltano spesso chiare esplicite a addirittura programmatiche, le sparate «religioso-naturaliste» soprattutto della mediatica destra americana, ma in fondo allargabili a tutte le analoghe ideologie e movimenti del mondo. La panoplia di argomentazioni dell’internazionale reazionaria è un po’ come l’amato (da loro) sistema tolemaico, dove tutto gira attorno a un unico motore immobile, e quindi…

Cittadini e partecipazione nella pianificazione urbanistica (1950)

Se paragoniamo il costruire una città all’indossare un paio di scarpe, possiamo illuminare alcuni aspetti della partecipazione dei cittadini alla pianificazione. È molto più facile che le scarpe calzino bene se si sono prese le misure di chi le porta: allo stesso modo l’urbanista farebbe bene a consultare la gente per la quale pianifica. Chi…

Abbattiamo le emissioni, con la demotorizzazione

Ben oltre lo scandalo prevalentemente mediatico (oltre che finanziario) delle truffe sulle emissioni, la stampa pur a singhiozzo e con una montagna di contraddizioni, ci informa quanto anche i produttori di automobili abbiano chiarissimo che il modello di sviluppo socioeconomico territoriale legato al veicolo in proprietà è al tramonto. Insomma esisterebbero tutti i presupposti essenziali…

Spazio pubblico: alcune considerazioni

Private faces in public places Are wiser and nicer Than public faces in private places (W.H. Auden, 1932) Fools’ names, like fools’ faces, are often seen in public places (tradizionale proverbio inglese) Si potrebbe citare in apertura l’ennesima polemica internazionale tra favorevoli e contrari ad una delle tante leggi per contenere i flussi migratori. Si…

Venezia modello di mobilità non automobilistica (1963)

Venezia è una città che funziona, e una delle poche al mondo che, nonostante ciò, riesce a farlo senza i veicoli a motore. Così, si è deciso di prenderla in esame, per vedere quali lezioni ci può insegnare. Una città di circa 140.000 persone [all’epoca in cui fu scritto il Rapporto, ovviamente, oggi sono circa…

Genova e la «City» fascista

Il mito della grande città, industriale, terziaria – e nello specifico caso di Genova anche costiera/portuale – con esplicito riferimento a New York, ha una forte suggestione negli anni tra le due guerre, spesso agendo implicitamente contro l’antiurbanesimo ufficiale. In questo senso, il ruolo metropolitano del sistema complesso costituito dalla spianata del Bisagno viene ampliato…

Smart City: criteri di valutazione non burocratici

Come tutte le semplificazioni di moda, anche la cosiddetta (l’aggettivo cosiddetto qui è rigidamente d’obbligo) Smart City si presta a numerosissime interpretazioni, tutte più o meno adattabili all’ampio contenitore del nome, ma che spesso e volentieri tendono a sbilanciarsi in una sola direzione marcatamente tecnologica, al punto da coincidere addirittura con una sola applicazione tecnologica…

Eresia: la forma non segue affatto la funzione

Ogni tanto capita di sorridere e scuotere il capo, davanti a certe manifestazioni di fiducia infantile per l’innovazione scientifica e tecnologica, dalle foto ottocentesche di improbabili macchine sempre cavalcate da baffuti signori, fino ai contemporanei brufolosi nerd col loro linguaggio incomprensibile. Perché lo sapiamo tutti per esperienza diretta o letture, quanto le mirabolanti promesse di…

La casa e l’urbanistica (1939)

Impossibile separare civiltà e vita urbana. Senza le città, la civiltà è inconcepibile. Ogni sforzo di unità nazionale, ogni espressione di sintesi sociale, qualunque flusso di forza creativa e tutto quanto trasforma risorse naturali in vitali servizi per l’umanità, devono per realizzarsi pienamente rivolgersi all’ambiente urbano, e non alla comunità rurale. L’atteggiamento negativo verso le…