Ritorno all’Eden, o almeno all’insalata

We are stardust, We are golden, And we’ve got to get ourselves back to the garden. Siamo dorata polvere di stelle destinata prima o poi a tornare nell’idillio da cui è stata inopinatamente espulsa. Così non solo nel famoso coretto di Crosby Stills Nash & Young (Woodstock, Joni Mitchell 1970), ma anche negli innumerevoli tentativi…

Colonnade: una galleria civica-commerciale per la città giardino (1905)

In una città giardino, gli edifici amministrativi dovrebbero stare riuniti in un unico complesso, ma anche così, se si studiano accuratamente anche sul versante dei costi, sarebbe difficile ottenerne un edificio monumentale. Quindi per favorire un risparmio sarei favorevole ad accorpare a quelli dell’amministrazione municipale anche altri spazi di servizi in un unico edificio centrale,…

Ma si mangia, quella roba che cresce nell’orto?

A volte, e giustamente, si sottolinea il ruolo un po’ ambiguo svolto dall’agricoltura nei contesti metropolitani. Il fenomeno è di gran moda e quindi oggetto di pressioni economiche e mediatiche, come tutte le novità necessita di un periodo di assestamento sia nell’informazione che nelle pratiche. Sta di fatto che se ne enfatizzano aspetti tradizionali decisamente…

La città è igiene, in ogni senso

Tempo fa, ha imperversato su parecchi siti blog e aggregatori americani, di vario orientamento disciplinare e fasce di lettori, il tema del gabinetto pubblico. Forse sollecitati dalla lodevole iniziativa della Fondazione Bill & Melinda Gates di un aggeggio economico ma sano ed efficace per i paesi in via di sviluppo, parecchi commentatori si sono soffermati…

Industria, agricoltura e città giardino (1906)

Si è velocemente sviluppato un dibattito pubblico sull’importanza di migliorare le condizioni in cui abitano ampi strati della popolazione britannica. Un sistema sociale che manca di offrire ragionevoli prospettive di costruzione a tanti dei propri cittadini si censura da solo. Accumulare ricchezza di per sé è cosa priva di valore: ne assume tanto quanto arriva…

Povertà, mobilità, città

Ogni tanto la stampa, fisiologicamente schizofrenica nel dare le notizie, ci informa suo malgrado su come funzionano certe cose, ad esempio il metabolismo urbano. All’epoca degli attentati alle Torri gemelle di Manhattan nel 2001, per esempio, il pubblico di tutto il mondo riscoprì dentro la stessa pagina (con la poco lodevole eccezione dell’economista urbano Edward…

Urbanistica: roba troppo seria per gli urbanisti

Mi raccontava una conoscente, di un suo amico planner e consulente di parecchie amministrazioni nel nord-ovest degli Usa, nonché studioso critico del fenomeno dello sprawl, il quale nella fase matura della carriera si era finalmente sistemato, comprandosi una bella villa esurbana con grande giardino, raggiungibile in un’ora di Suv dalla tangenziale di Portland. Del resto…

Forme dello sviluppo urbano (1939)

Con l’incremento di popolazione e la relativa nuova attività edilizia, qualunque città tende ad allargare l’area urbanizzata e i propri quartieri ad espandersi, la velocità di questa trasformazione varia col ritmo di crescita della comunità. Ma  la prima questione che si pone per chi studia le dinamiche urbane, è quella degli orientamenti spaziali specifici di…