Il richiamo del centro commerciale (2004)

Il buco del topo Stropicciatevi gli occhi.  É grosso, bigio e scatoloso. Praticamente senza forma. Cos’altro potrebbe essere? Ci siamo. La prima occhiata a qualunque centro commerciale è al tempo stesso uno sguardo su cosa non va nell’architettura dei centri commerciali in generale. Dal di fuori, di regola, non danno un’idea chiara di cosa c’è dentro.…

Roadtown: la città dei flussi (1910)

Come era logico aspettarsi, la nostra civiltà che si sviluppa in modo sconnesso significa un certo modo di organizzarsi della popolazione sulla faccia della terra. All’inizio c’erano dei selvaggi che vagavano per pianure e foreste alla ricerca di cibo. Con la civiltà, l’industria, la cooperazione sociale, gli uomini hanno imparato il vantaggio di raccogliersi dentro…

Automobili e commercio «versus» territorio

Tempo fa, il tribunale di Milano condannò Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga che ci dà i prezzi corti, per alcuni passaggi del suo libro autobiografico Falce & Carrello che avrebbero ingiustamente diffamato il concorrente Coop. Il complotto dei giudici – per usare un luogo ahimè comune – non finisce qui, anzi si allarga a molte migliaia di chilometri…

Lo spazio-tempo condiviso degli spostamenti urbani

Gran cosa l’istinto, tutta da capire, e appunto roba che con la comprensione e la riflessione ha poco in comune: entrambi gli aspetti devono entrare in gioco in modo adeguato ed equilibrato, altrimenti non va, proprio non va. Quei filmati buonisti da social network che ci mostrano la mamma in allattamento che accoglie senza pensarci…

Per spostarsi bene nello spazio, conta anche lo spazio

Qualcuno di recente ha calcolato che nelle zone dette «urbane» degli Usa ogni abitante delle lottizzazioni di case unifamiliari ha a disposizione in media quasi trecento metri quadrati di spazio aperto privato di pertinenza. Ovvero se non siamo proprio all’idea di dispersione della Broadacre di Frank Lloyd Wright (dove i metri quadrati di verde privato…

See You Later, Alligator!

Straordinarie le vette che riesce a raggiungere il pensiero umano. Da quando sono arrivate le prime avvisaglie del pericolo di imminente esaurimento delle scorte petrolifere, tutto il mondo della ricerca applicata si è messo in moto per provare a escogitare qualche genere di alternativa sostenibile, o quantomeno vendibile sui tempi medi: smettere di andare in…

Guerra fra bande tra cemento asfalto e natura

L’automobilista cafone non esiste. Il fatto è che tutti gli automobilisti sono cafoni, prepotenti urlatori, zozzoni: mica per propensione o cattivo umore, ma proprio per natura intrinseca. Stare appollaiati dentro un coso da una tonnellata che sputa fumo e strombazza qui e là ci fa diventare una sola cosa col contenitore, come confermano studi e statistiche.…

Piani regolatori regionali (1933)

Con l’avvento del Fascismo e la valorizzazione del suo magnifico spirito di rinnovamento delle iniziative e delle opere, l’Italia si è trovata, nei suoi centri maggiori, nell’assoluta necessità di affrontare il disciplinamento organico dello sviluppo delle città e del loro risanamento. È noto come il periodo pre-fascista non avesse minimamente eccitata la scienza urbanistica e…

Una sana naturale dimensione metropolitana

C’è stato un momento storico preciso, negli anni ’20 del secolo scorso, in cui un grande industriale dell’automobile constatava a proprio vantaggio una serie di debolezze della città moderna di fronte al suo prodotto principale su quattro ruote, e indicava la soluzione a lui più conveniente: facciamone a meno, di quella città. Ne seguì quasi…

C’è vita tra il pianeta A e il pianeta B

L’uomo non è di legno, dice un adagio maschilista, che si presta però suo malgrado anche a qualche interpretazione meno cretina. Non è di legno, l’essere umano, perché difficilmente riducibile alle dinamiche di qualsiasi meccanismo, spingi di qui, tira di là, e tutto si mette in moto come di dovere. Intendiamoci: è immensamente utile riuscire…