Ascolto il tuo stomaco, città

Fanno benissimo certi sostenitori di quello che oggi chiamiamo correntemente (e un po’ impropriamente) chilometro zero, a ribadire come una certa autarchia locale, quella che spesso si riflette anche banalmente nella cultura Slow Food o della ristorazione legata al territorio, sia un primo passo verso una cultura alimentare, ambientalista, energetica più sostenibile. E si evocano…

La pietra elastica di Sim City

La marcia in più dei cosiddetti archistar non risiede certo nella qualità dei progetti, almeno del tutto analoga a quella di altri studi meno blasonati e sbandierati come garanzia di eccellenza. Sta invece nella grande abilità mediatica (di cui la comunicazione del progetto è parte assai più importante del progetto stesso) che riesce via via…

Alla ricerca della sostenibilità urbana

A volte si esagera col metodo induttivo, magari un po’ per via della moda a femminilizzare eccessivamente tutto oggi, in reazione a quanto si faceva in passato sbilanciandosi sulle grandi categorie, magari anche perché in concreto abbiamo sotto mano pochino, oltre all’esperienza quotidiana e personale, da proiettare sull’universo cavandoci conclusioni varie. Ma così si finisce…

Con l’agricoltura urbana non si fanno soldi?

Ci vuole il nuovo paradigma! Quante volte ce lo siamo sentiti spiattellare compunto davanti al naso, questo slogan tra il visionario e il cretino spinto? Lo usano in genere i profeti e i loro seguaci alla seconda o terza (se non prima) critica operativa al loro modello di stile di vita, o alimentazione, o assetto…

I lampioni dell’eterna primavera

Se si parla di far tornare la natura in città, o comunque di rafforzare la presenza degli elementi naturali in città, di sicuro è impossibile non considerare almeno un preventivo giudizio su quali aspetti naturali, e in che misura lasciarli liberi di fare il proprio corso altrettanto naturale. Insomma dovrebbe essere almeno chiaro se vogliamo…

Città, campagna, sprawl (1937)

Per trattare questo tema mi sono stati concessi quindici minuti. Un uovo bollito per quindici minuti è un uovo bello sodo. Anche la mia relazione da quindici minuti dovrà essere altrettanto densa! Per prima cosa cominciamo a dire che l’urbanistica non è una panacea, non si sostituisce a comportamenti civili. Una cittadinanza informata e attenta…

Diciamocelo: è la bicicletta che ucciderà il pianeta!

Pare certamente positivo che, in fondo seguendo virtuosamente e per l’ennesima volta l’intuizione di Jane Jacobs e non solo, l’interesse a proposito delle città si sia spostato abbastanza chiaramente da un approccio monolitico sulle immobili pietre (in senso lato, ovvero tutto ciò che interessa quasi solo architetti e ingegneri), giusto con qualche propaggine economica-sociale, a…

L’albero, la città, e il portafoglio

Oggi si pone spessissimo l’accento su ciò che è o sarebbe «naturale», e quindi implicitamente chissà perché superiore, scordandosi del tutto di quanto la specificità umana stia pressoché completamente dentro al fatto di riuscire a sganciarsi in qualche modo dai vincoli naturali, dell’istinto, di una specie di ineluttabile fato ad essere sballottati di qui e…

Psicologia della natura nel millennio dell’artificio

Ogni tanto, anzi meglio spessissimo, spunta qualche ricerca scientifica a ricordarci che non siamo dei pezzi di ricambio meccanici, ma esseri viventi, parte della natura, e che dentro la natura tendiamo a star molto meglio che inseriti in un ingranaggio. Il problema è che quasi sempre questa scoperta dell’acqua calda si accoppia puntualmente a un…

La città cresce e la gente mormora

Chi contesta l’idea di una teorica crescita infinita lo fa, spesso del tutto ragionevolmente, sulla base di un assunto diciamo così filosofico, che trae spunto da un altro uguale e speculare assunto osservandone l’assurdità: non sta né in cielo né in terra che in una situazione di risorse finite non rinnovabili, lo sfruttamento (annullamento di…