Verde urbano e percezione soggettiva

Una delle immagini classiche delle rivoluzioni è l’irrompere del popolo negli spazi prima accessibili soltanto a pochi privilegiati. Comari straccione che si pavoneggiano nelle stoffe di qualche tendaggio ricamato, plotoni di ubriachi riversi nelle cantine nobiliari dopo averne assaggiati campioni un po’ troppo significativi, torme che si lucidano gli occhi per corridoi e saloni più…

Il verde urbano identitario partecipativo post-moderno

Quando nell’immediato dopoguerra italiano uno degli ex ragazzini terribili del modernismo architettonico, Piero Bottoni, decise di proporre al paese una specie di versione aggiornata dello storico quartiere modello tedesco Weissenhof a un quarto di secolo di distanza, certamente non intendeva passare per qualsivoglia reinterpretazione del modello di neighborhood unit anglosassone, del resto già ampiamente rimaneggiato…

Materiali naturali da costruzione urbana

Quando si dice che la città contemporanea deve allontanarsi dagli schemi meccanici del passato, risultati sia lacunosi per la qualità abitativa e l’economia, che micidiali per l’ambiente, si intendono varie cose. La prima in assoluto, è che la naturalità non va ricercata di sicuro nel modo classico della fuga centrifuga, in quell’immergere dentro la campagna…

Urbanizzazione planetaria virtuale

I difensori di paesaggio e identità amano confondere la tutela dell’ambiente con le proprie peraltro piuttosto legittime istanze, finendo però per ingenerare qualche grossa confusione. Perché gira e rigira e rigira, il loro approccio finisce per qualificarsi come una sorta di «lontano dagli occhi lontano dal cuore», che di fatto da un lato esclude dall’equazione…

Subappennino Dauno: città bizantine e pale eoliche

Lo sviluppo economico che dagli anni ’50 ha investito l’Italia si è appoggiato sulla nuova rete autostradale e ferroviaria, tagliando fuori intere porzioni di territori troppo «interni», lontani cioè dai poli-calamita di redditi sempre crescenti. Questo modello di sviluppo «squilibrato verso i nodi della concentrazione economica territoriale» ha creato soprattutto nel meridione un paesaggio formato…

La megalopoli del contadino e del mandriano postmoderno

Pare ci sia un sacco di gente da sempre convinta che la cosiddetta postmodernità altro non è se non rifiuto, della modernità, e ritorno a un ancien régime mentale, sociale, politico, rifugio sicuro dalle contraddizioni del mondo industriale in rapido tramonto. Per quanto riguarda specificamente la socioeconomia del territorio, nonché le sue trasformazioni ambientali, forse…

Il vero problema della crescita suburbana infinita

Molti movimenti e culture nati per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, si sono trasformati con una certa rapidità in rivendicazioni per la «conservazione del paesaggio». Una dizione che accomuna a sua volta molti approcci diversi, ma diversificati sostanzialmente più dall’oggetto da conservare che dall’atteggiamento di chi rivendica la conservazione: si va dai beni culturali…

La gallina non è un animale intelligente, ma può migliorare parecchio

Quante volte ci è capitato di veder fare (o di combinare direttamente) una di quelle sciocchezze con gli animali domestici? Mi riferisco all’idea piuttosto infantile di «liberare dalla gabbia» qualche bestiolina non solo del tutto ignara che esista un intero universo là fuori, ma completamente inadeguata a viverci, là dentro. Un errore che si fa…

Torna la «ruralizzazione delle città» (e i suoi profeti non sono i fascisti degli anni ’30)

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Anche all’urbanizzazione del pianeta corrisponde qualcosa di analogo, pur in forme che sono assai diverse da quelle che ci si aspetterebbe, e anzi che esistono da molti decenni. Se chiedessimo a più o meno chiunque quale sia, la «reazione» al processo di urbanizzazione, la risposta non…