La vera dimensione dell’urbanistica

Di cosa deve occuparsi l’urbanistica? Probabilmente tutti abbiamo una risposta spontanea e pronta, magari con sfumature diverse a seconda degli orientamenti e delle specifiche conoscenze, ma invariabilmente (magari qualcuno più orientato agli aspetti politico-decisionali, altri alla regolamentazione tecnico-giuridica dei poteri economici in campo, altri ancora alle forme fisiche e alle qualità da inseguire) penseremmo a…

La teoria del gender va a pedali

Raccontano le cronache, più recenti e meno recenti, di scontri titanici fra le tribù dei pedalatori e loro nemici ostili in agguato tra boschi e semafori. Quella più singolare, e diciamo pure con sfumature criminali, è la guerra scatenata dagli anti-ciclisti su certi percorsi di fuoristrada per sentieri, su cui si spargono schegge taglienti per…

Ci vuole il Settimo Cavalleggeri, contro i nimby?

Non si pretende certo che chi ha una prospettiva limitata di osservazione su un certo fenomeno o problema, debba improvvisamente e forzosamente cambiarla. E per un motivo facilmente intuibile, ovvero che tutti, nessuno escluso, hanno in un modo o nell’altro questa «prospettiva limitata»: vuoi dall’esperienza personale, vuoi dalla formazione culturale, vuoi dal ruolo occupato oggi…

Piani maestri per i maestri della politica (1948)

A che punto sono gli architetti e i pianificatori d’oggi? O meglio, qual’è la posizione dell’urbanista rispetto agli altri pianificatori; quale il rapporto con la pianificazione totale, inseparabile in tutti i suoi momenti dall’azione di governo? Quella che in mancanza di un termine più preciso chiamerei pianificazione di governo, il cui senso voglio chiarire man…

Contrordine compagni: la città giardino già ce l’abbiamo

A volte gli elenchi possono apparire banali e noiosi, e a volte lo sono pure, se proposti con la medesima pedante prevedibilità di una tabella recitata come un rosario, nello stile di quegli «studiosi» rigurgitanti statistiche senza averle ben metabolizzate, e che infatti non aprono il campo ad alcuna conclusione conseguente. Però, gli elenchi hanno…

Le funzioni miste fasulle della gentrification

Chi lo negherebbe mai, che la città è per antonomasia il luogo dell’intreccio e della complessità? Infatti in genere si parla di anticittà quando appaiono chiari sintomi di semplificazione: dalla ripetitività architettonica, alla segregazione funzionale, a quella sociale e via dicendo. Il luogo urbano per eccellenza di solito è quello storico, o comunque fortemente sedimentato…

Il cervello risciacquato dalla mobilità automobilistica

Le innovazioni scompigliano la vita, e ci sono parecchi modi di reagire a questo scompiglio. C’è chi si adatta e chi ignora il cambiamento, chiudendosi in un proprio bozzolo di indifferenza o sdegno, salvo poi magari subirlo obliquamente, o a sua volta trovare modi di adattamento personalizzati. Alla città moderna, ai suoi ritmi meccanici e…

Le domande dell’innovazione urbana

Pare il trionfo dei progettini, di questi tempi: progettini che al massimo sognano di diventare progettoni, senza nulla perdere del loro retrogusto di chiuso e contingente. In pratica, la domanda di autorappresentanza senza mediazioni dei cittadini, così come si manifesta ai vari livelli di governo della cosa pubblica, è sbarcata anche sul piano delle decisioni…

Il suicidio democratico dei nimby

La sociologia dei processi e conflitti urbani ha già ampiamente descritto, in modo sistematico, il modo in cui le opposizioni locali alle trasformazioni interagiscono coi (e nei) vari livelli decisionali, e mettendone in luce l’apporto certamente positivo, in quanto espressione di un sintomo vitale di reattività dialettica. Meno chiaro, e per motivo abbastanza ovvi di…

Nella morsa tra Falce & Carrello

Casa mia, nei primi anni ’60, era un po’ la leggenda del vicinato, soprattutto degli amici ragazzini che capitavano lì per qualche merenda pre-televisiva. All’epoca la TV dei Ragazzi, unico appuntamento pomeridiano, si gustava in compagnia: almeno 3-4 amichetti, stravaccati sul tappeto, a guardare qualche vecchio documentario Disney in bianco e nero, e a mangiucchiare…