Stuyvesant Town: una gentrification pianificata (1966)

Mi sono trasferito nel Lower East Side la primavera del 1961, e sono rimasto immediatamente colpito dalla condizione delle abitazioni. Gran parte degli isolati erano composti da strette case in affitto da cinque piani, ciascuna con dieci-venti famiglie. Gli edifici sono schiacciati l’uno contro l’altro, e strabordano sul marciapiede. Sono chiamati «old-law tenements» perché costruiti…

Contro la macelleria sociale della gentrification

C’erano una volta le trasformazioni urbane naturali, naturali perché parevano andare nella medesima direzione di quelle sociali prevalenti, o quantomeno auspicabili. L’urbanizzazione avveniva per stratificazioni, e questi strati prima o poi iniziavano a fare come le lasagne dimenticate fuori da frigo per troppo tempo, quell’angolino secco, il sospetto di muffa, la quasi certezza che almeno…

Nutriamo il pianeta, una regione urbana per volta

Chiuso l’evento mondiale che ha focalizzato su Milano tanti interessi variamente legati al tema dell’alimentazione, significativamente si riorganizzano le politiche della principale associazione ambientalista locale. E perché mai «significativamente», verrebbe da chiedersi? Che ci azzeccano le strategie per nutrire il pianeta, e le loro patenti vistose contraddizioni emerse a Expo 2015, tra rivendicazioni contadine e…

Sicurezza urbana e genitori ansiosi

Un filone di ricerca urbanistica è quello del rapporto fra le città, i quartieri, e la sicurezza in senso ampio. Oggi qualcuno si chiede quanto si paghi davvero in qualità della vita: ne vale la pena? Si può tranquillamente dire che il tema dello spazio sicuro e di riferimento per il bambino inizia ad essere…

È il mercato (edilizio), baby?

La domanda e l’offerta di qualcosa, un po’ come tutto il resto, si possono leggere in vari modi. Le due grandi famiglie in cui si può ricomporre lo schema di lettura si riassumono più o meno in: interpretazione ideologica, interpretazione sintomatica. La prima tende in un modo o nell’atro al dogmatismo, al naturalismo, a dire…

Cus-Cus Taragno (Eresie Orobiche del Terzo Millennio)

Si sa che la megalopoli è un grande melting pot: etnie, sostanze inquinanti, abitudini alimentari, affiliazioni politiche. Tutto scorre mescolandosi su e giù per i rivoli dei corsi d’acqua, dei nastri d’asfalto, dei binari e dei cavi in fibra ottica. E tutto cambia, a volte in meglio. È un miracolo possibile anche con Salvini &…

Attraverso la città

Capita, scorrendo le patinate pagine promozionali di qualche nuovo progetto per ricchi, di inciampare nel termine lifestyle center. Cosa sia è abbastanza difficile immaginarlo, guardando le immagini: signore eleganti, giovanotti abbronzati, bambini entusiasti senza esagerare, che si aggirano fra vetrine, aiuole, fioriere, ingressi con o senza gradini, cassette della posta. Insomma, a parte qualche eccesso…

Urbanistica, arte, politica (1946)

Tra i faceti detti del dr. Arbuthnot, celebre esperto di definizioni, ve n’è uno che merita un breve cenno, soprattutto perché è efficace citarlo in un’assemblea di architetti: «quel che importa – diceva il dottor Arbuthnot – è che la pianificazione non sia mescolata con la politica». Solo il cielo sa quanti piani generali siano…

Il chilometro zero dell’agricoltura urbana globalizzata

Quando si parla di bacini alimentari locali, di sistemi autosufficienti, si finisce sempre per scontrarsi fra due opposte percezioni del tema. C’è quella più tradizionalista (usiamo questo termine in senso lato), spesso coincidente con certi deviazionismi commerciali ridicolmente settoriali ma imperanti, che guarda a un improbabile passato davvero autosufficiente, sia per le colture, sia per…