La periferia non è un’espressione geografica

Probabilmente confondere le acque è sia una tentazione che una propensione, ovvero ci si prova sempre in un modo o nell’altro. Capita un problema, una questione qualsiasi, di varia gravità, e tutti ci si scaraventano entusiasticamente dentro rivendicando il possesso della soluzione miracolosa: di sicuro la cosa non aiuta gran che, almeno se si vuole…

Ma si mangia, quella roba che cresce nell’orto?

A volte, e giustamente, si sottolinea il ruolo un po’ ambiguo svolto dall’agricoltura nei contesti metropolitani. Il fenomeno è di gran moda e quindi oggetto di pressioni economiche e mediatiche, come tutte le novità necessita di un periodo di assestamento sia nell’informazione che nelle pratiche. Sta di fatto che se ne enfatizzano aspetti tradizionali decisamente…

La città è igiene, in ogni senso

Tempo fa, ha imperversato su parecchi siti blog e aggregatori americani, di vario orientamento disciplinare e fasce di lettori, il tema del gabinetto pubblico. Forse sollecitati dalla lodevole iniziativa della Fondazione Bill & Melinda Gates di un aggeggio economico ma sano ed efficace per i paesi in via di sviluppo, parecchi commentatori si sono soffermati…

La scuola al centro del quartiere (1914)

Esistono due modi per considerare la scuola in quanto nucleo con valore sociale. Il primo la legge come meccanismo escogitato dalla società per preparare i suoi membri non ancora maturi alle responsabilità della cittadinanza, che svolge la propria funzione in piccole unità collocate in posizione centrale rispetto alla popolazione servita. La scuola, in senso tradizionale…

L’insostenibile prepotenza del mattone griffato

Scagli la prima pietra (o mattone forato, se risulta più comodo) chiunque non abbia subìto prima o poi il fascino perverso della fama di un quartiere, accorgendosi solo con un bel po’ di ritardo della distanza tra quella vagheggiata atmosfera e la realtà tangibile, nel bene e nel male. Ci sono posti che godono di…

Povertà, mobilità, città

Ogni tanto la stampa, fisiologicamente schizofrenica nel dare le notizie, ci informa suo malgrado su come funzionano certe cose, ad esempio il metabolismo urbano. All’epoca degli attentati alle Torri gemelle di Manhattan nel 2001, per esempio, il pubblico di tutto il mondo riscoprì dentro la stessa pagina (con la poco lodevole eccezione dell’economista urbano Edward…

Smart Patacca

Le caricature fanno ridere, si sa, ma usarle adeguatamente richiede un minimo di cautela: quando si ride di solito non si pensa, e con una bella risata passa tutto, si digerisce tutto. Gli ultrareazionari del Tea Party americano, o certi nostri idioti sbucati da chissà dove e che si fregiano di qualche marchio partitico o…

No sprawl = libertà

Chi basa il proprio consenso politico sul modello cosiddetto di sviluppo del territorio, ovvero dello sprawl suburbano insieme di stili di vita in fondo da molti condivisibili, appaganti, auspicabili, di solito sa benissimo quel che fa. Sa benissimo, ad esempio, che tutta la rabbiosa enfasi degli oppositori ecologisti per cose come la riduzione della biodiversità,…

Finestre rotte suburbane (1956)

Praticamente senza alcun anticipo, salvo qualche centesimo e l’impegno a pagare, e pagare, e pagare, finché vivi, anche voi potete comprarvi una vostra scatoletta tra quegli squallidi tuguri immersi nel verde che si stanno costruendo ai margini delle città americane. L’offerta copre tutte le fasce di prezzo, e già mentre state ci state leggendo stanno…

Architetti e terrorismo coattone

Alzi la mano chi, avendo seguito qualcosa in più di una battuta fugace sull’unità di vicinato o quartiere coordinato, non ha mai sentito parlare dell’architetto Clarence Perry. Più che al nome e cognome, mi riferisco qui alla qualifica professionale, nel senso che il rapporto di Perry con l’architettura è simile a quello delle viti autofilettanti…