Immigrazione, povertà, sprawl

Come si era più o meno intuito da tempo, la cosiddetta resistenza culturale alle migrazioni planetarie pian piano si sta rivelando per quel che è: una sorta di nimbismo collettivo inconscio, ovviamente articolato su vari piani, dall’ambientale al sociale, al consumistico, all’identitario. Del resto non è un caso se sono proprio i luoghi del culto…

Le donne e la questione delle abitazioni (1915)

È un fatto interessante, che tra i primissimi pionieri per l’obiettivo di una casa migliore spicchino due donne, Octavia Hill, a Londra, e Ellen Collins, a New York. Di queste due donne è stato detto che: «Erano simili perché quando nessuno riusciva a vedere quanti danni determinano cattive condizioni abitative in una città, più di…

Mangiare in santa pace sul territorio

Spesso la produzione agricola locale viene vissuta e percepita come una specie di moda, roba trendy per chi se lo può permettere, di interesse circoscritto. Invece, oltre a interessare tutte le fasce sociali e i settori economici, assume oggi valore globale e politico. Le varie proposte per la tutela degli spazi di produzione e il…

Casa: come risolvere il problema in due mosse. Oscene

Il problema della dismissione di funzioni urbane a grandi linee lo conosciamo un po’ tutti: c’è uno spazio, una serie di edifici e infrastrutture, dedicato a un certo scopo, e quello scopo è diventato obsoleto, gli spazi sono abbandonati, creano un vuoto e spesso anche un rischio per tutta la città. Esiste però anche un…

Greenbelt town: nuove forme dell’urbanizzazione (1936)

La scelta del luogo Il luogo di una greenbelt town si sceglie dopo studi approfonditi sulle questioni economiche e sociali delle grandi città. Da un primo gruppo di 100 ne sono state selezionate alcune con una tendenza stabile e di lungo periodo di crescita, economia solida, diversificazione produttiva, buoni salari e politiche del lavoro, e…

Milano: Piazza Aulenti o Qatar Shopping Mall?

Sui giornali dell’Italia settentrionale ogni tanto compare un servizio sul cosiddetto Bosco della Droga, ovvero quello che è il più grande mercato di eroina e cocaina low cost a cielo aperto della pianura padana e non solo, a Milano in via Sant’Arialdo. Salvo qualche peraltro interessantissima descrizione di contesto e ambiente, tutti gli articoli si…

Fra un geometra e un urbanista, la differenza salta agli occhi (o no?)

Esiste un ovvio motivo diciamo così «tecnico» per cui le città storiche del passato remoto ci appaiono caratterizzate prevalentemente dai loro spazi, edifici, infrastrutture pubbliche: erano costruite infinitamente meglio di quelle private. Per due concatenate e consequenziali ragioni, pure quelle «tecniche», ovvero che da un lato i mezzi a disposizione non erano certo quelli attuali,…

Lo sprawl come antidoto all’olocausto nucleare (1952)

Introduzione Dispersione non è una bella parola. Ha assunto una forte connotazione negativa, e cosa ancora peggiore non è neppure precisa. Continuiamo a usarla per un solo motivo, molto semplice: non ne abbiamo trovata nessun’altra che ci metta d’accordo tutti. Questioni semantiche a parte, possiamo concentrare l’attenzione su due aspetti impliciti che ne migliorano il senso. Primo: aree…

La tecnica della difesa aerea nei riflessi urbanistici (1935)

Premessa Il problema non è affatto nuovo nel campo dell’urbanistica, nazionale e internazionale. Nuovo è questo campo di studio, come sono nuove le teorie di guerra e nuove le armi di combattimento. Ogni era, ogni età storica, ebbe i suoi tipi di guerra, di battaglia, che diedero sempre un volto caratteristico alle planimetrie delle città…

La «scoperta» dei Navigli

Il progetto di ripristino dei tratti urbani dei Navigli a Milano, e le relative polemiche che animano le cronache cittadine, rappresentano una questione prettamente locale. Fatalmente però essa assume significati che travalicano questa dimensione, investendo temi di più generali legati alla promozione e gestione di grandi progetti urbani. Alcune suggestioni: il rapporto con la città…