La normalizzazione dei mercati delle aree e degli alloggi attraverso la nuova legge urbanistica (1963)

1. Le finalità della legge urbanistica Due sono essenzialmente le finalità che possono essere poste alla legge urbanistica: razionalizzare lo sviluppo urbano nelle sue caratteristiche tecniche ed eliminare gli effetti della speculazione: in tal modo si può ridurre il costo dell’alloggio; predisporre strumenti indispensabili per l’attuazione di una programmazione economica. Le due finalità sono tra…

Questioni urbane in una prospettiva non localista

Ogni volta che qualche improvvido, o reazionario, o robotico (o un po’ tutte queste cose insieme) demografo-statistico lamenta che nelle nostre città occidentali «non si fanno più figli» verrebbe voglia di ricordargli con mezzi piuttosto spicci e drastici che la sua disciplina non nasce di sicuro sul pianerottolo di casa, anzi forse ci muore se…

Il cupo rovescio della medaglia di Smart City

Tutti riconoscono la comodità dell’automazione, salvo due grosse e rappresentatissime categorie: chi non la capisce e chi ne subisce le conseguenze negative. Per il primo caso basta citare le cautele con cui alcuni servizi vengono spostati dal rapporto diretto o dal documento cartaceo all’immateriale gestito sul web (i servizi finanziari-bancari, le tariffe di accesso ai…

Olimpiadi, territorio, destra-sinistra

Hanno destato sconcerto, e nel secondo caso anche parecchia ilarità, due contemporanee e apparentemente scollegate notizie riguardanti la megalopoli padana. La prima è la decisione del Comitato Olimpico Nazionale di non decidere nulla riguardo alla candidatura di una città del Nord Italia per la manifestazione invernale del 2026, proponendo una sorta di confuso «arco alpino»…

Gentrification: a furia di rigirarle le parole perdono senso e peso

Il trionfo di un certo approccio soggettivo dilagante mostra da tempo la corda, anche e forse soprattutto quando il soggettivismo si traveste da qualcos’altro nella forma condivisa dell’interesse particolare di un gruppo o fascia. È il caso delle opposizioni nimby alle trasformazioni urbane (praticamente a qualunque, trasformazione urbana che altera equilibri considerati dogmaticamente immutabili), in…

Triennale, un identikit da riforma politica

In una brevissima conferenza stampa venerdì 20 è stato annunciato il nuovo corso della Triennale sotto la presidenza di Stefano Boeri: con un colpo di spugna sono state cancellate le nicchie di autonomia, come il museo del Design e il Teatro dell’Arte, e tutte le funzioni accorpate in un unico ente. L’ex direttore Cancellato è…

La resilienza del territorio è una cosa seria

Resilienza significa qualcosa più che resistenza e capacità di reazione, è in effetti la capacità consapevole di predisporsi e programmare nelle linee generali l’assorbimento (o meglio metabolizzazione) di eventi più o meno traumatici, e adattarsi al meglio a un diverso contesto in cui continuare a prosperare. Nessun rapporto diretto e lineare, come si dovrebbe intuire,…

La città sostenibile non è la città verde degli immobiliaristi

Tempo fa, e ancora oggi, si discuteva sulle forme nuove assunte dal concetto di verde urbano, tecnologico, integrato, o high tech. Ne risultava un panorama a volte stimolante per le possibilità indotte da diverse e più avanzate forme di progettazione, ma in fondo piuttosto inquietante nei portati pratici, visto che gli esempi che si indicavano…

La smart city cerca nuova egemonia invece degli architetti-urbanisti?

A volte quando si parla di crisi delle forme di rappresentanza, o magari più specificamente dei partiti, dei sindacati, e di tante modalità diverse in cui si esprime la democrazia elettiva e della delega, ci si consola riscoprendo l’associazionismo spontaneo più o meno assembleare, e rivalutandone il ruolo di vera e propria alternativa di espressione…

La «teoria della finestra rotta» e i vasi comunicanti della sicurezza urbana

Il sacro meccanismo soggettivo della sicurezza percepita, e soprattutto percepita dai ceti dominanti, ce lo raccontano loro malgrado benissimo i due riconosciuti profeti della famosa «teoria della finestra rotta». Perché ci sono zone oggettivamente più sicure quando altrettanto tangibilmente il numero di reati non sta affatto calando, ma invece addirittura cresce. E però quello che…