La dimensione locale e quella globale del territorio

Pare piuttosto triste che in questa nostra era apparentemente aperta ad ogni possibilità di progresso (in forme davvero inimmaginabili solo pochissimi anni fa) la questione dell’identità nazionale, o locale, o più raramente sovranazionale, si debba sempre affiancare a quella miserabile della difesa di confini, in una forma o nell’altra, dall’invasione presunta di chi quell’identità non…

Prostituzione sul territorio: la company town volontaria

C’è un percorso abbastanza classico ma forse poco praticato, nella pur ricca e articolata critica alle «teorie dello sviluppo locale» praticate e predicate dai più noti guru del settore, quelli che secondo la moda odierna anche per quell’aspetto apparentemente assai poco spettacolare dell’esistenza riescono comunque a dar spettacolo, radunando folle e vendendo libri manco fossero…

Urbanità solidale non è una contraddizione

Il trauma della densità e frequenza di relazioni e stimoli, ovviamente è tale solo per chi, singolo o gruppo, a quella quantità e qualità di relazioni e stimoli non è affatto abituato. Chi ci è nato e cresciuto dentro, al massimo può reagire bene, male, con indifferenza, controllo, partecipazione, ma certamente non con quella che…

Cancellare la povertà suburbana con un trucco statistico?

Per mezzo secolo, con varie intensità e narrazioni, si sono scontrate le scuole urbana e antiurbana, o meglio se guardiamo questo scontro in una prospettiva storica basata sull’oggi (in effetti non ne abbiamo altre migliori) quella dei valori civico-sociali e quella familiare-tradizionale. La prima in un modo o nell’altro accettava, in fondo nella scia delle…

Il laboratorio dell’iperspazio pubblico

Cos’è una città? Domanda che pare certamente lecita, ma altrettanto certamente un po’ cretina, posta così, data la miriade di risposte possibili, tanti quanti sono i punti di vista, le prospettive di osservazione più o meno sistematiche, l’orientamento soggettivo e contestuale di chi risponde. Ci si potrebbe aggiungere, per soprannumero, che legittima «città» non deve…

Integrazione animale politica urbana

Tra le varie cose che, oggettivamente quanto soggettivamente, uniscono città e suburbio, c’è il concetto di convivenza, comunque inteso o regolato da norme più o meno lasche. Ovviamente esiste una gran differenza tra certe idee di spazio pubblico luogo di libera interazione, condiviso, aperto, e invece la condizione di vasi poco comunicanti, ambiti di rigorosa…

Dal New Jersey alla città

Dal letame nascono i fiori, come si suol dire, o magari detto un po’ meglio dal male nasce la terapia, per usare un’immagine meno brutalmente organica e condita dal sale indispensabile della riflessione. Oggi il male è l’onnipresente insicurezza percepita, specie se alimentata da una insicurezza oggettiva come quella derivante dal diffondersi del terrorismo fai…

La resurrezione e trasfigurazione del «Lifestyle Center»

Negli anni ’90, all’ascesa della relativa innovazione culturale costituita dal New Urbanism, si accompagnava una sperimentazione di modelli alternativi, o evoluzioni di formato per meglio dire, dei paradigmatici claustrofobici baccelli stigmatizzati dal capitolo introduttivo di Suburban Nation, il libro denuncia fondativo del movimento. Probabilmente assai più interessanti delle ricette proposte direttamente dai progettisti aderenti al…

Questioni per l’analisi sociologica a scala di quartiere (1915)

Prossimità e contatti di vicinato rappresentano le basi per la forma più semplice ed elementare di associazione con cui ci confrontiamo nell’organizzazione della vita in città. Interessi e associazioni locali danno vita a un sentimento, locale, e là dove la residenza è base per la partecipazione politica, la dimensione del quartiere è la base del…

Il mercato come indicatore dello spazio pubblico

Ci sono sempre almeno tre prospettive in cui inquadrare un fenomeno: gli aspetti positivi e di progresso, gli aspetti negativi e potenzialmente regressivi, quanto ne risulta in realtà facendo una sintesi dinamica dei due estremi. Ovviamente, se il metodo dialettico pare piuttosto oggettivo in quanto tale, il giudizio di sintesi non può che essere influenzato…