L’indagine sociale di Middlesbrough, si inserisce in un programma più ampio. Fa parte del Middlesbrough Survey and Plan 1944, coordinato da Max Lock nel suo ruolo di consulente urbanistico ufficiale nominato dal Comity Borough di Middlesbrough. I materiali vengono pubblicati su concessione dell’ente Middlesbrough Corporation. Il Piano-Programma si articola in quattro fasi. La prima, ovvero il lavoro sul campo, è durata da aprile a ottobre 1944. La seconda fase, di elaborazione e costruzione degli schemi, mappatura e analisi, scrittura dei rapporti tematici, è finita nel gennaio 1945. Terzo, sulla base dei risultati conoscitivi precedenti e delle discussioni coi rilevatori e analisti, è stato predisposto un piano da parte di architetti e urbanisti del gruppo di lavoro su Middlesbrough. Il Piano coi materiali che lo accompagnano e gli fanno da premessa venne presentato al Middlesbrough Council nell’ottobre1945, e approvato tre mesi più tardi, durante i quali era stato esposto in una Mostra.
All’inizio si era deciso di ripensare l’intera città, non solo dal punto di vista fisico ma considerandone anche gli aspetti sociali ed economici. Di conseguenza era necessario articolare il lavoro, che durante la prima fase era sviluppato contemporaneamente in tre ambiti. L’analisi preliminare urbanistica era diretta da Max Lock, che poteva contare sulla collaborazione di Jessica Albery e Justin Blanco-White. I rapporti finali riassumevano le questioni della casa, spazi aperti, trasporti e reti tecniche. L’analisi geografica ed economica era affidata a A.E. Smailes, con l’assistenza volontaria di vari geografi ed economisti. L’analisi sociale di Middlesbrough venne condotta dalla Association for Planning and Regional Reconstruction, con la mia direzione. I temi principali considerati erano la struttura dei quartieri, i servizi sanitari e per l’istruzione, l’organizzazione commerciale. Inoltre un ente governativo, Wartime Social Survey, contribuiva con una indagine a campione sulle famiglie di cui era responsabile Dennis Chapman.
Completati i rapporti di studio sui vari aspetti sociali di Middlesbrough si comprese che oltre al valore pratico attuativo essi potevano avere anche valenza più generale. Oggi la necessità di interpretare i bisogni e relazioni degli abitanti nell’organizzazione urbanistica della città e del territorio viene ampiamente riconosciuta dalla teoria; ma in pratica sono molto pochi gli studi intrapresi a questo scopo. Sociologi e urbanisti operano al tempo stesso molto vicini ma separati. Di conseguenza si deve ancora conoscere adeguatamente il contesto sociale in cui si cala la trasformazione urbanistica, e il relativo contributo di queste conoscenze al piano. Nessuna indagine singola può svolgere tale funzione, ma dato che l’analisi su Middlesbrough poteva contare su un determinato obiettivo, può essere considerata almeno un esperimento, i cui scopi, metodi, e contenuti vale la pena prendere in considerazione.
Da qui la decisione di dar forma editoriale ai rapporti sugli aspetti sociali in un unico libro. Originariamente, non erano stati scritti dal punto di vista di un interesse generale: erano note di dettaglio destinate al Consulente Urbanistico Ufficiale, e potevano riguardare per esempio solo una parte della città. Nella revisione dei testi sono stati eliminati tutti i particolari che potevano avere esclusiva rilevanza locale, mentre è stato necessario conservare molto altro materiale descrittivo. Scopi e metodi dell’indagine non si possono esporre disgiunti dalla storia della città. Anche se certo è trascorso del tempo dalla conclusione dello studio, condotto durante l’estate del 1944, la situazione viene esposta declinata al presente. La riscrittura dei rapporti è anche occasione per riesaminare i dati raccolti. Il lavoro era stato svolto originariamente con una notevole fretta imposta ed è stato invece assai utile poter leggere meglio i dati ed eliminare alcune imperfezioni. Sono stati anche inclusi materiali raccolti da altre fonti per dare una immagine più a tutto tondo di Middlesbrough. Ma nonostante le revisioni dei dati e la riscrittura dei testi le conclusioni dell’analisi non cambiano e si confermano.
Naturalmente l’immagine di Middlesbrough che ne esce è ancora incompleta dato che le indagini hanno parecchi limiti. Inevitabili in indagini pensate per scopi pratici e attuativi, con scarso tempo e risorse disponibili. Limiti ancora più evidenti quando come nel caso di Middlesbrough, occorre improvvisare perché non si conosce dal principio quali aspetti siano i più rilevanti e quali metodi siano più adeguati. In prospettiva, possiamo dire che se gli ambiti di indagine sono stati scelti correttamente, si può migliorare di parecchio l’organizzazione dello studio. Analisi e progetto non devono essere considerate fasi del tutto separate. Un primo studio dovrebbe sfociare in un piano di massima che a sua volta indica specifici problemi e zone dove sono necessari ulteriori approfondimenti. Che conclusi possono consentire la preparazione di un piano definitivo.
Nel corso dell’indagine che proseguiva senza interruzioni a Middlesbroughe nel quadro della sua natura anche sperimentale, alcuni aspetti venivano forse troppo sovraccaricati e altri trascurati. Ad esempio, si ricostruiva una immagine precisa del raggio di azione dell’area amministrativa, ma non si studiavano a sufficienza alcuni quartieri «problematici». In ricerche simili per il futuro dovrebbe essere consigliato di perimetrare preliminarmente i quartieri, così da indagare i caratteri sia fisici che sociali per zona. Poi sarà sufficiente considerare solo ciò che si muove all’interno dei quartieri o tra l’uno e l’altro di quelli più soggetti a trasformazioni. E i quartieri se necessario saranno osservati con maggior dettaglio.
Una procedura modificata renderebbe possibile coordinare molto più strettamente le ricerche spaziali e sociali sulla città. A dire il vero, non è possibile fissare una vera e propria linea di demarcazione tra questi due campi di analisi. L’indagine spaziale urbana rispecchia e definisce la struttura sociale, che è poi la chiave interpretativa della struttura spaziale. Quindi anche se le tecniche di studio dei due ambiti sono diverse, devono svilupparsi sui medesimi definiti campi territoriali. Per esempio se i dati sulle abitazioni sono inseriti in tabella secondo gruppi di circoscrizioni di rilevamento mentre quelli statistici sociali riguardano i quartieri o vicinati, diventa poi più difficile correlare i due risultati delle indagini. All’inizio dello studio su Middlesbrough, il metodo di raccolta ed elaborazione era piuttosto carente da questo punto di vista, ma in seguito si è cercato per quanto possibile di utilizzare le medesime perimetrazioni per tutti i rilievi, e di sfruttare unità «naturali» più che circoscrizioni amministrative, più quartieri che comparti statistici.
Ma restano ancora incoerenze inevitabili, che appaiono evidenti dall’indagine sociale. Inoltre facciamo riferimento ad altre due unità territoriali minori: la ward [circoscrizione tradizionale minima del sistema inglese a volte tradotta in italiano con parrocchia n.d.t] per le parti dedicate al Servizio Sanitario, e il distretto scolastico nella parte Istruzione. Le statistiche ufficiali per esempio, tassi di natalità e mortalità infantile, vengono fornite in base al perimetro delle ward, e non vale la pena di ricostruire specificamente unità diverse. Si usa il termine «distretto scolastico» quando il raggio di riferimento delle scuole non corrisponde con individuati quartieri o ward. Si tratta comunque di discontinuità che scompaiono appena si considerano sub-unità territoriali urbane più ampie. Le «grandi aree» di Middlesbrough, a cui ci si riferisce nella parte Servizi Sanitari, composte da gruppi di ward e complessi residenziali, coincidono con gruppi di distretti scolastici, e anche gruppi di quartieri.
Riassumiamo l’elenco delle fonti e dei metodi dell’indagine sociale. Ne sono state utilizzate quattro importanti: statistiche pubbliche; rilievi amministrativi non pubblici; rilievi sul territorio; specifici approfondimenti tematici. Le statistiche pubbliche derivano da censimenti e rapporti annuali di vari uffici interni al Middlesbrough County Borough. I dati non pubblici dei medesimi uffici che siamo stati autorizzati a consultare si sono rivelati assai più utili. Alcuni particolari archiviati solo per ragioni amministrative sono stati analizzati e mappati sul territorio: ad esempio la distribuzione di nascite e morti infantili; l’uso dei campi da gioco scolastici; le origini degli inquilini delle case popolari.
Ai materiali ottenuti da queste fonti si sono affiancati i dati raccolti sul campo, attraverso interviste con funzionari o altri esponenti di spicco della comunità; o con sopralluoghi in particolari quartieri o uffici. Per esempio si sono tenute parecchie discussioni con tecnici e amministratori eletti del County Borough, insegnanti, medici, sindacalisti, religiosi. Sono stati sentiti esponenti di sindacati o associazioni. Visitate scuole, centri servizi, per la sicurezza, impianti industriali. Osservata sistematicamente l’attività di caffè, ristoranti, cinema, bar. Sono stati costituiti gruppi di abitanti e con questi gruppi si sono discusse le questioni dei quartieri chiedendo opinioni sulle trasformazioni di determinate aree.
Inoltre, sono state organizzate ricerche mirate su temi specifici. In primo luogo indagini approfondite sulle localizzazioni di alcuni enti; in secondo luogo studi sul raggio di influenza dei medesimi enti; e terzo, somministrati questionari a certi gruppi di popolazione di Middlesbrough. La posizione di edifici e complessi non residenziali è stata fissata grazie alle conoscenze urbanistiche. E contemporaneamente mappata la distribuzione di vari luoghi di ritrovo e commercio con notevole precisione. Si sono fatti sopralluoghi nella maggior parte del club intervistandone gli esponenti principali. Nella mappatura dei negozi si sono distinti quelli aperti da quelli chiusi, e la loro articolazione in tipologie commerciali. Si è ricostruito un quadro della sfera di influenza dei vari tipi di enti, un censimento della popolazione scolastica, degli appartenenti alle associazioni, degli utenti di asili e nidi.
Il censimento delle scuole elementari e medie è stato condotto con la collaborazione dell’ufficio istruzione, degli insegnanti, e con particolare riguardo degli stessi alunni. Nella settimana di rilevamento, tutti i minori e adulti di tutte le scuole compilavano una propria particolare scheda comprendente nome, indirizzo, data di nascita, classe frequentata o collocazione nell’istituto. Nel caso dei più piccoli, degli alunni di istituti speciali, di chi non era presente, le schede sono state completate dagli insegnanti. Sulla base di queste informazioni si è ricostruita una mappa del raggio di influenza di ciascuna scuola. Il censimento dei club ha coperto 60 entità del genere sugli individuati totali 71 associazioni e ritrovi giovanili, essendo il resto composto da piccole entità di tipo sportivo con meno di 30 appartenenti. Tutte le persone che frequentavano il club nella settimana del rilevamento, all’ingresso registravano nome, indirizzo, età, occupazione, quanto tempo ci passavano. Per quanto riguarda i club analoghi di adulti il rilevamento è stato meno dettagliato.
Gli indirizzi delle mamme e di altri utenti dei nidi, quelli di chi visita le strutture sanitarie pediatriche e servizi analoghi entro un certo arco di tempo, sono stati ottenuti dai registri ufficiali. Rilevata anche la frequenza delle visite ai centri salute infantile, e il raggio di utenza delle tre biblioteche pubbliche della città con metodo campionario di utenti. Rilevato sull’arco di una settimana il prestito librario. Altri materiali sulle sfere di influenza di varie entità sono stati oggetto dei questionari. Lo scopo principale del primo, condotto autonomamente dal Wartime Social Survey, era di ricostruire un quadro di struttura dei nuclei familiari. È stato individuato un campione di ventitré casi. Poi un questionario rivolto alle casalinghe, e un altro lievemente diverso ai membri adulti dei loro nuclei familiari. Complessivamente sono stati sentiti 1.209 adulti e 1.387 casalinghe.
Particolarmente utili tre sezioni della ricerca per ricostruire le premesse sociali del piano di Middlesbrough. Le risposte su dimensioni e composizione del nucleo familiare hanno reso possibile una stima del fabbisogno abitativo della città. I dati su lavoro, attività, unità locali e redditi, ricostruiti in mappa, hanno contribuito a ricostruire il sistema dei quartieri. Le domande sulle abitudini di spesa e consumo o sulla frequenza dell’ufficio postale, con risposte riportate poi su una serie di altre mappe, sono state importanti sia per il sistema dei quartieri che la rete commerciale. I consumatori avevano già risposto ad alcune domande nel questionario per i nuclei familiari, ma un secondo questionario è stato somministrato ai commercianti. Con l’obiettivo principale di chiarire funzioni e ruoli relativi dei diversi raggruppamenti di esercizi, ricostruirne le localizzazioni e contesti, e insieme il raggio di azione al di fuori della città. Un punto di importanza considerevole quest’ultimo visto che Middlesbrough funge da centro di servizi per una zona piuttosto vasta.
Questa ricerca è stata concepita per coprire tutte le attività di commercio al dettaglio non alimentare, con l’eccezione di alcuni piccoli esercizi in centro, principalmente tabaccai e chioschi di giornali. Le informazioni necessarie si potevano apparentemente ottenere soltanto in quel modo dato che le attività non erano mai state censite e quindi era impossibile partire da un modello. Mentre per il commercio alimentare già si sapeva molto, sia dal rilievo sulla posizione, sia da quello campione sui nuclei familiari e i consumi, sia dai dati aggiuntivi dell’annona. Per capire quanto accaduto nel periodo della guerra, molte delle domande della scheda standard riguardavano la situazione sia al 1939 che nell’estate 1944. Il sopralluogo nei negozi ha reso possibile osservare le caratteristiche dei quartieri, della clientela, della composizione edilizia. Sono stati intervistati 337 operatori, tutti lieti di aver l’occasione di poter esprimere un proprio punto di vista. A ben vedere lungo tutto il corso della ricerca sociale i rilevatori hanno avuto ottima accoglienza, hanno trovato collaborazioni tra gli abitanti di Middlesbrough. Ovunque sono stati accolti con cordialità.
Abbiamo descritto metodi e fonti specifiche dell’indagine sociale, ma non si deve dimenticare il contributo fondamentale, alla ricostruzione del nostro quadro, dell’indagine territoriale. Per lo studio dei quartieri in particolare, si sono considerati comparativamente sia i materiali dell’indagine sociale che fisica. Indispensabili per perimetrare le zone e ricostruire le condizioni abitative. Inoltre, si sono tenute costantemente presenti le condizioni geografiche ed economiche di Middlesbrough. L’indagine sociale si è configurata così come uno studio condotto in modo cooperativo. Le principali responsabili della ricerca sono state Griselda Rowntree e Barbara Foster Sutton. Rowntree ha condotto e descritto nei rapporti relativi gli studi sui Servizi Sanitari e dell’Istruzione. Mentre il tema principale affrontato da Foster Sutton era il Commercio al Dettaglio. Ha coordinato l’indagine sulle localizzazioni commerciali, condotto tutte le interviste con gli esercenti, predisposto la bozza di rapporto tematico. Entrambe hanno anche contribuito alla ricerca sui Quartieri, del cui rapporto sono personalmente responsabile.
Ci sono stati parecchi altri contributi. Jaqueline Tyrwhitt ha fornito spunti e collaborato alla raccolta dati e mappatura. Stella Johnstone ha condotto l’indagine sui club giovanili. Il British Institute of Public Opinion ha messo a disposizione un membro del proprio personale, Ian McFadyen, per l’indagine sui club di adulti. Vera Hoyle la citata Foster Sutton hanno lavorato come collaboratrici part-time, la seconda su base volontaria. Lo Hollerith Department della Co-operative Wholesale Society di Manchester si è fatto carico della tabulazione dei dati sul commercio. Architetti e disegnatori degli uffici tecnici di Middlesbrough hanno redatto le mappe originali dell’indagine sociale, alcune poi ridisegnate per la pubblicazione del libro dalla Association for Planning and Regional Reconstruction.
Siamo debitori alla Wartime Social Survey (oggi The Social Survey) per l’indagine campionaria sui nuclei familiari diretta da Dennis Chapman. Da ricordare in modo particolare i contributi di Jessica Albery e Justin Blanco-White. Responsabili dei rapporti su Casa e Spazi Aperti rispettivamente, spesso citati, e che insieme a Max Lock hanno poi riversato i risultati dell’indagine sociale nel piano generale. A. E. Smailes ha scritto il rapporto su Geografia ed Economia che riportiamo nelle Appendici. Al suo lavoro di indagine hanno collaborato S. G. Raybould, attivo anche nelle rilevazioni sociali, poi E.P. Bramfit, Father Clifton e Madeline Linney.
In tutte le fasi il gruppo di lavoro della ricerca ha potuto contare sul sostegno dell’amministrazione locale e dei suoi uffici al Middlesbrough County Borough. Tutti erano disponibili a dare spunti, discutere problemi, favorire accesso ai dati disponibili. In particolare, vorrei esprimere la nostra gratitudine al Sindaco Middlesbrough, Consigliere R. Ridley Kitching, e al Segretario Generale Preston Kitchen. Tanti altri individui e enti hanno partecipato ed è impossibile riassumerne qui il contributo particolare. Come le ragazze della Kuby Secondary School che hanno lavorato sulla localizzazione del commercio. O i ragazzi della Acklam Hall, altra Secondary School, che hanno predisposto gran parte delle mappe sui raggi di influenza delle scuole. Dobbiamo tantissimo agli abitanti di Middlesbrough, che restano per lo più anonimi. Era la loro indagine sociale e sarà loro compito attuare il piano (settembre 1946).
da: Ruth Glass (a cura di), The social background of a Plan – A social study of Middlesborough, Routledge, Londra 1948 – Estratto e traduzione di Fabrizio Bottini – L’immagine usata in copertina è da Wikicommons che cita come fonte le tavole originali del piano urbanistico per Middlesborough di Max Lock.
Solo per un confronto di metodo si veda su questo sito il contemporaneo Piano di Ricostruzione di Exeter redatto secondo schemi al tempo stesso innovativi ma tradizionalmente architettonico-urbanistici da Thomas Sharp per la città simbolo distrutta dai bombardamenti nazisti