La bufala ideologica della «shrinking city»

La popolazione mondiale cresce, e contemporaneamente cresce anche (molto più rapidamente) la quota di questa popolazione che risiede nelle città, città sempre più grandi anche se certamente molto diverse dal genere di conurbazioni continue e compatte che gli studiosi temevano nella fase matura dello sviluppo industriale, a cavallo fra XIX e XX secolo. Nonostante il…

Società, impresa, individuo (1960)

«La cosa che più stupisce nel nostro paese – ha scritto Jacques Barzun in un suo affettuoso libro sull’America, God’s Country and Mine – é che nonostante la nostra arretrata legislazione sociale, nonostante l’esaltazione di cui facciamo oggetto l’individualismo più sfrenato, noi siamo per istinto persone molto sociali, molto socievoli, e di fatto, anzi, socialiste».…

È il mercato (edilizio), baby?

La domanda e l’offerta di qualcosa, un po’ come tutto il resto, si possono leggere in vari modi. Le due grandi famiglie in cui si può ricomporre lo schema di lettura si riassumono più o meno in: interpretazione ideologica, interpretazione sintomatica. La prima tende in un modo o nell’atro al dogmatismo, al naturalismo, a dire…

La sindrome del capannone

La cosa che più fa imbufalire, nell’azione del cosiddetto potere pubblico, è un uso del denaro del contribuente non solo del tutto discrezionale, ma contraddittorio per vasi non comunicanti. È il caso delle politiche economiche e di quelle ambientali, colpevolmente schizofreniche come dimostrano parecchi studi. Spesso si riferisce dello scontro fra grandi guru dell’innovazione terzo…

La casa e l’urbanistica (1939)

Impossibile separare civiltà e vita urbana. Senza le città, la civiltà è inconcepibile. Ogni sforzo di unità nazionale, ogni espressione di sintesi sociale, qualunque flusso di forza creativa e tutto quanto trasforma risorse naturali in vitali servizi per l’umanità, devono per realizzarsi pienamente rivolgersi all’ambiente urbano, e non alla comunità rurale. L’atteggiamento negativo verso le…

La crescita suburbana (1914)

La straordinaria crescita urbana negli Stati Uniti e in tutto il mondo civile è avvenuta sull’arco di una sola generazione, e solo oggi si comincia fortunatamente a reagire. La città dal punto di vista umano si è rivelata un fallimento. Si sono troppo sfruttate la sovrappopolazione e la concentrazione di attività industriali, senza mettere in…

Che vuol dire, «Innovazione urbana»?

Tutti ci ricordiamo, più o meno dall’epoca delle medie o poco più tardi, il racconto di qualche insegnante sul concetto di «igiene» prevalente in epoche non troppo lontane dalla nostra. Quando dimenticate da secoli le pratiche di cura del corpo e dell’ambiente introdotte ad esempio dagli antichi Romani (terme, bagni, fognature, reti domestiche) tutto sembrava…

Lo sprawl come antidoto all’olocausto nucleare (1952)

Introduzione Dispersione non è una bella parola. Ha assunto una forte connotazione negativa, e cosa ancora peggiore non è neppure precisa. Continuiamo a usarla per un solo motivo, molto semplice: non ne abbiamo trovata nessun’altra che ci metta d’accordo tutti. Questioni semantiche a parte, possiamo concentrare l’attenzione su due aspetti impliciti che ne migliorano il senso. Primo: aree…

La tecnica della difesa aerea nei riflessi urbanistici (1935)

Premessa Il problema non è affatto nuovo nel campo dell’urbanistica, nazionale e internazionale. Nuovo è questo campo di studio, come sono nuove le teorie di guerra e nuove le armi di combattimento. Ogni era, ogni età storica, ebbe i suoi tipi di guerra, di battaglia, che diedero sempre un volto caratteristico alle planimetrie delle città…

Immigrazione e ingenuità paesomani sul territorio

Pochi giorni fa alcuni intellettuali sono intervenuti a proposito della ennesima «emergenza immigrazione» che puntuale ci travolge appena calano un pochino le onde nel Mediterraneo, con una proposta che apparentemente si inserisce nel grande filone della ripresa delle strategie pubbliche di intervento su settori economici sociali e ambientali. L’idea in sintesi estrema è quella di…