L’ape operosa dello sprawl

Ci sono nuovi attivissimi operatori delle economie urbane: centinaia di migliaia, a milioni anzi. Indossano un caratteristico abito a righine, sanno essere tenaci e pungenti se necessario, e sono il simbolo di una nuova epoca, in cui la finanza smette di essere il baluardo dell’astrazione assoluta del capitale, per avvicinarsi alle cose che contano, come…

Orti urbani postmoderni

Nel periodo tra le due guerre mondiali, direttamente o indirettamente il tema degli orti urbani finisce per essere molto trattato dalla pubblicistica di cose urbane. Sia nei paesi con una struttura urbana-industriale ancora in divenire, che in forme diverse in altri più maturi, avere una superficie coltivata annessa alla casa era una importante integrazione del…

Effimero, immaginario e rigenerazione urbana

Popup. Una bella parola onomatopeica, che evoca spumeggianti salti di tappi, festa, sorpresa, innovazione, sbocciare di cose che prima non c’erano. Potenza della pubblicità, come al solito, perché dopo tanto evocare la realtà è un pochino diversa, a volte molto diversa. Il fenomeno è quello degli esercizi temporanei, ovvero del riuso di spazi abbandonati o…

Più denso di qui, più aperto di là (parrebbe semplice)

Le classiche foto notturne scattate dal satellite mostrano tra le altre cose il lungo tratto della costa atlantica orientale degli Usa. Si vedono solo le aree illuminate artificialmente (ovvero urbanizzate) lasciando il resto a fare da sfondo uniforme, e si compone così senza mediare con mappe e tabelle la cosiddetta conurbazione costiera, discendente diretta della…

Densità urbana al netto degli architetti

È passata poco più di una generazione da quando, ancora, gran parte della letteratura fantascientifica si soffermava su marchingegni tecnologici, astronavi, o nel caso specifico dei futuri urbani soprattutto su torri smisurate e automobiline magari automatiche, magari volanti. Ma è almeno dai tempi della Tour Eiffel che queste sedicenti ipotesi di città futura lasciano rapidamente…

Consumo di suolo: considerazioni elementari

Sul cemento non si coltiva nulla, sull’asfalto neppure, e se si pianta una cosa poi è difficile raccoglierne un’altra. Sembra persino troppo ovvio e banale, ma a quanto pare chi prende le decisioni importanti in un modo o nell’altro finisce per dimenticarselo. Così, grazie a una lunga trafila di decisioni sbagliate, il suolo agricolo continua…

Urbanistica: roba troppo seria per gli urbanisti

Mi raccontava una conoscente, di un suo amico planner e consulente di parecchie amministrazioni nel nord-ovest degli Usa, nonché studioso critico del fenomeno dello sprawl, il quale nella fase matura della carriera si era finalmente sistemato, comprandosi una bella villa esurbana con grande giardino, raggiungibile in un’ora di Suv dalla tangenziale di Portland. Del resto…

Dal nodo stradale, al suburbio, alla città

Immaginatevi Silvio Berlusconi che si presentasse al pubblico televisivo di prima serata, nel suo nuovo look anziano rugoso pensoso, e con adeguato caminetto alle spalle esordisse con un clamoroso “ammetto di aver fatto una cazzata”. Immaginatevi anche, però, che quella frase oltre lo studiato effetto retorico si riferisse, come si capisce subito dalle immagini che…

Addensare a piacere

Tutti vogliono andarsene in villetta, dietro la siepe coi nanetti o senza, convinti di fare chissà perché una scelta ecologica, e comunque di andare a immergersi nel verde, nonostante l’abbiano obliterato esattamente col pavimento della casa. Poi ogni mattina, o pomeriggio, insomma sempre, per fare qualsiasi cosa sono costretti a prendere l’auto, ivi compresa la…

Conservatori per forza

Quante volte vediamo usare il termine peggiorativo cementificazione come sinonimo di trasformazione? Si legge l’opinione di qualche intellettuale, o convinto di essere tale, su un quotidiano, a proposito di ecomostri, colate di calcestruzzo, sprechi di suolo, per poi scoprire che voleva invece dire rifacimento di un edificio in forme sgradite, volumi un po’ esagerati del…