L’ambiente è un valore? Le perversioni della «green gentrification»

Esiste qualcosa classificabile come «qualità spaziale»? Sembra una domanda piuttosto sciocca e superficiale, espressa così, ma proviamo a dare una risposta altrettanto tranchant e apparentemente arbitraria, per trarne alcune conseguenze: no, non esiste alcuna qualità spaziale, e questo indipendentemente dalla soggettività di chi la valuta da quel punto di vista. Esiste invece qualcosa di più…

Se la «classe creativa» non crea un accidente

C’erano una volta il tempio e/o il castello: una cosa che spesso senza farci gran caso confondiamo con la città, ma in realtà il vero discrimine fra tradizione e progresso, almeno se il progresso lo leggiamo in senso progressista come si direbbe oggi. Perché tempio e castello sono un luogo di potere chiuso ed esclusivo,…

Prostituzione sul territorio: la company town volontaria

C’è un percorso abbastanza classico ma forse poco praticato, nella pur ricca e articolata critica alle «teorie dello sviluppo locale» praticate e predicate dai più noti guru del settore, quelli che secondo la moda odierna anche per quell’aspetto apparentemente assai poco spettacolare dell’esistenza riescono comunque a dar spettacolo, radunando folle e vendendo libri manco fossero…

Non è gentrification, scemo: ho solo cambiato dieta!

L’ultima ondata di ideologiche sciocchezze e pretestuose falsità, in materia di cose urbane, riguarda un termine di introduzione abbastanza recente, ma che a quanto pare neppure così riesce a sottrarsi alle più incredibili manipolazioni: rigenerazione. Che come in teoria dovrebbe dire il nome, genera di nuovo ciò che era già stato generato, salvo poi ovviamente…

Il laboratorio dell’iperspazio pubblico

Cos’è una città? Domanda che pare certamente lecita, ma altrettanto certamente un po’ cretina, posta così, data la miriade di risposte possibili, tanti quanti sono i punti di vista, le prospettive di osservazione più o meno sistematiche, l’orientamento soggettivo e contestuale di chi risponde. Ci si potrebbe aggiungere, per soprannumero, che legittima «città» non deve…

La città è la sua regione urbana

Quando si accusano certi conservazionisti a senso unico di non aver capito nulla delle città che vorrebbero «tutelare», non si sta certamente facendo un discorso di stile, estetizzante, e neppure provando ad aggiungere valori sociali alle loro idee, che certamente non hanno nulla da imparare in questo senso: il conservazionista, in altre parole, non è…

La gentrification del basilico e della lattuga

Lo sviluppo è fatto di equilibri e anche di squilibri, di vuoti che vengono riempiti da flussi, filiere corte e lunghe che si intrecciano, interessi che si sovrappongono, si scontrano, si mescolano. Ogni tanto però salta fuori che si è esagerato dimenticandosene un pezzo, o meglio facendo finta di scoparlo sotto il tappeto senza che…

E il suburbio si fece città, davvero?

C’è un aspetto che tutti i cultori dello sviluppo locale più o meno basato sul «dov’era com’era», specie in aree di progressivo spopolamento e impoverimento, colgono molto vagamente, sempre che se ne accorgano nel loro entusiasmo: quel com’era dov’era fa in qualche modo parte del cocktail della crisi, a volte ne è anzi la componente…

Qualità urbana o estetica dei quattrini?

Pare piuttosto ovvio che l’aspetto estetico, o in generale i messaggi che ci manda in modo più o meno subliminale un ambiente fisico, meglio ancora se ce lo siamo costruiti su misura, sia un ottimo sintomo di qualità, di riuscita o meno della trasformazione a uso umano e sociale di un contesto. C’è addirittura, viva…

Programma di sviluppo, non «progetti periferie»

È curioso, ma forse non più di tanto, che attribuendo alla «cultura della città razionalista» determinati complessi e quartieri, ci si scontri puntualmente con gli sguardi di compatimento degli architetti e critici puristi: ma no, ignorante cretino, guarda che il vero razionalismo sta là, non qua. Dove il «là» quasi sempre sta a significare terrificanti…