Il «peccato» del consumo di suolo e le considerazioni di un urbanista non pentito
Vorrei iniziare questo breve contributo manifestando esplicitamente il mio essere ateo. Non è un vezzo dirlo, quanto una necessità: userò un approccio di natura religiosa sulla questione “consumo di suolo”. Il mio essere ateo, infatti, non significa non nutrirmi di testi e di discussioni, anche teologiche, di natura religiosa, tutt’altro. Leggo parecchio e diversi testi…