Casa dolce casa

Chi cerca casa o l’ha cercata, ha rapidamente capito che la soluzione ideale non corrisponde mai al portafoglio. Non credeva di avere troppe pretese, e neppure le tasche troppo vuote, ma il mercato sembrava aver anticipato sadicamente i suoi gusti da molto prima che nascesse: se proprio vuoi quello, devi pagarlo carissimo. Quello, è semplicemente…

Urbanistica: roba troppo seria per gli urbanisti

Mi raccontava una conoscente, di un suo amico planner e consulente di parecchie amministrazioni nel nord-ovest degli Usa, nonché studioso critico del fenomeno dello sprawl, il quale nella fase matura della carriera si era finalmente sistemato, comprandosi una bella villa esurbana con grande giardino, raggiungibile in un’ora di Suv dalla tangenziale di Portland. Del resto…

Il toro (inevitabile) nella cristalleria urbana

In tutti i sistemi c’è chi si adatta, chi cresce, chi muore per lasciar spazio ad altri, chi si colloca, in modo di solito precario, in cima alla piramide, magari già pronto ad essere scalzato da altri. Succede con la natura, che colonizza anche gli spazi più improbabili della città, e succede alle attività economiche,…

Conservatori per forza

Quante volte vediamo usare il termine peggiorativo cementificazione come sinonimo di trasformazione? Si legge l’opinione di qualche intellettuale, o convinto di essere tale, su un quotidiano, a proposito di ecomostri, colate di calcestruzzo, sprechi di suolo, per poi scoprire che voleva invece dire rifacimento di un edificio in forme sgradite, volumi un po’ esagerati del…

Il bottegaio resiliente del terzo millennio

Come tutti sappiamo benissimo, la quasi perfetta sovrapposizione fra ambiente urbano e attività commerciale è stata letteralmente distrutta nell’arco di pochissimi anni, dopo millenni di relativa stabilità, dall’ascesa dello scatolone suburbano automobilistico a metà del XX secolo. Se nella sua terra di origine, il Nord America, lo shopping mall introverso ad aria condizionata si è…

Hipster Diabolicum

C’è anche quel famoso racconto di Stevenson, Il Diavolo nella Bottiglia, che riprendendo in forma moderna il classico tema della lampada di Aladino ci ricorda in un lampo quanto sia rischioso evocare gli inferi. Il vero problema però, come quasi sempre trattando di modernità, o anche di post-modernità se è per questo, è capire cosa…

Piove? Governo del territorio ladro!

Qualche anno fa, durante la tradizionale emergenza autunnale piogge, che vede tutti impegnati nel rito dell’indignarsi stagionale per l’indebita cementificazione dei dintorni di casa propria, era spuntata sui giornali la suggestiva foto di un centro commerciale allagato. Immediatamente e forse meritatamente assurta a feticcio di infinite campagne, personali e associative, contro la proliferazione di quei…

Infrastrutture urbane startup

Una delle principali attività degli organismi urbani, come di tutti gli organismi, pare quella di ingollare, assimilare ed espellere, ivi compresa l’idea di appetitosità di quanto ingollato, la soddisfazione sonnacchiosa del metabolizzare, l’idea di vago disgusto per quanto espulso, da dimenticare e allontanare al più presto. Nei vari cicli storici di sviluppo e trasformazione, le…

La tragedia del rinnovo urbano (1966)

Se il racconto di Robert Moses sulla “riqualificazione urbana” attraverso la “eliminazione dello slum” in stile razionalista sembra restituire un processo tutto virtuoso di modernizzazione, in cui gli ostacoli sono solo burocrazia, interessi particolari, o pura diffidenza al nuovo, vedere le cose dal lato dei veri e propri sfollati, a colpi di ruspa e carta…

Slum e rinnovo urbano (1945)

L’idea della città macchina, del grande progetto definito in tutti i particolari tecnici, ma con obiettivi sociali a diri poco opachi, raggiunge nel caso dello zar dei lavori pubblici newyorchese, Robert Moses, vette davvero inarrivabili. Se nei casi più noti delle grandi autostrade urbane (del resto già ideate negli anni ’20 col Regional Plan) la…