Cancellare la povertà suburbana con un trucco statistico?

Per mezzo secolo, con varie intensità e narrazioni, si sono scontrate le scuole urbana e antiurbana, o meglio se guardiamo questo scontro in una prospettiva storica basata sull’oggi (in effetti non ne abbiamo altre migliori) quella dei valori civico-sociali e quella familiare-tradizionale. La prima in un modo o nell’altro accettava, in fondo nella scia delle…

La città è la sua regione urbana

Quando si accusano certi conservazionisti a senso unico di non aver capito nulla delle città che vorrebbero «tutelare», non si sta certamente facendo un discorso di stile, estetizzante, e neppure provando ad aggiungere valori sociali alle loro idee, che certamente non hanno nulla da imparare in questo senso: il conservazionista, in altre parole, non è…

La resurrezione e trasfigurazione del «Lifestyle Center»

Negli anni ’90, all’ascesa della relativa innovazione culturale costituita dal New Urbanism, si accompagnava una sperimentazione di modelli alternativi, o evoluzioni di formato per meglio dire, dei paradigmatici claustrofobici baccelli stigmatizzati dal capitolo introduttivo di Suburban Nation, il libro denuncia fondativo del movimento. Probabilmente assai più interessanti delle ricette proposte direttamente dai progettisti aderenti al…

Il buio oltre la siepe della densificazione suburbana

C’è un’idea di libertà piuttosto schematica e apparentemente indiscutibile, che si riassume con: sono libero, salvo riconoscere che la cosa si ferma davanti alla libertà altrui. In termini curiosamente immobiliari, il medesimo concetto viene riassunto nell’adagio popolare «Good fences make good neighbors», che pur riferendosi a un’idea più ampia usa proprio quella metafora fisica del…

Dismissione economica suburbana

Tutti sappiamo più o meno cosa sia un processo di obsolescenza programmata, quella cosa che tutti negano, che formalmente sarebbe pure illegale, ma che si pratica a man bassa e anzi pare la cifra portante del nostro sistema consumistico. Al punto che non c’è neppure bisogno di inventarsi le tremende diavolerie «fisiche» pure a volte…

Sprawl (1958)

Nei prossimi tre o quattro anni gli americani avranno la possibilità di decidere se questo paese possa essere un posto decoroso per abitare, e per generazioni a venire. Già enormi distese di campagna un tempo verde sono state trasformate in deserti inquinati dallo smog, né città, né campagna, né suburbio, e ogni giorno – a…

Ascesa del «tecnoburbio» (1987)

Se il diciannovesimo secolo può essere chiamato l’Era delle Grandi Città, l’America del dopo 1945 sembra essere l’Era dei Grandi Suburbi. Mentre le città centrali stagnavano o declinavano sia in termini di popolazione che di imprese, la crescita era orientata quasi esclusivamente verso le periferie. Fra il 1950 e il 1970 le città centrali americane…

Breve nota sul paesello felice

Un quotidiano nazionale mette in prima pagina la sua versione terzo millennio di «città ideale» per una volta non guarnita dalle solite visioni elettroniche simil-acquerellate di qualche architetto trendy. La foto, qui, che dà anche il titolo al servizio, è delle «mamme felici» che hanno trovato il modo/mondo ideale per tirar su la famiglia: il…

La politica urbana è politica & basta

I leghisti vogliono mandarci tutti a vivere in cantina? Così ipotizzava con surreale fulminante battuta un’amica urbanista presentando l’ennesima trovata dei nostri destrorsi localisti padani, nome ufficiale «Legge per il recupero dei piani seminterrati esistenti». Per nulla surreale invece, il concetto essenziale alla base della pensata, ovvero di trasformare milioni di metri cubi di valore…