Cosa ci perdiamo non capendo la smart city

La verità sta nelle cose, anche se queste cose spesso e volentieri le ignoriamo, preferendo fare come quel famoso tizio raccontato da Platone sul suo Mito della Caverna: lui preferisce di gran lunga guardare da un’altra parte, e convincersi che la realtà sono le ombre proiettate dal fuoco sulle pareti della grotta. Un sotterfugio utile,…

La città circondata da una greenbelt agricola (1921)

La città ideale del futuro non deve essere quel che sono divenute le moderne metropoli industriali, ovvero regioni urbane dedicate soltanto alla produzione, amministrazione, residenza, galleggianti come isole di vita autonoma in un oceano di aperta campagna, dei cui interessi e scopi i cittadini si curano poco o nulla. Fra gli obiettivi del movimento per…

Città a misura d’uomo: che sarà mai?

C’è un giochetto che si fa abbastanza spesso con gli studenti dei corsi di urbanistica e progettazione urbana. Utilizzando schemi già pubblicati su libri, riviste, siti web, oppure invitando gli studenti a provare da soli, sulla carta o con l’aiuto di modelli tridimensionali, si confrontano a parità di cubature edificate e superfici di territorio, le…

Nando Mericoni va a cercà donne sur teritorio urbano (corigeme se sbalio)

Qualche anno fa, in un saggio piuttosto articolato, un critico di architettura internazionale proponeva una immagine piuttosto inedita di distretto territoriale socioeconomico e produttivo italiano. Partendo da settori come la moda e il design, veri fiori all’occhiello nazionali, ne tracciava con grande capacità intuitiva una serie di rivoli che, tagliando trasversalmente spazio, società, flussi e…

Riqualificazione urbana: un’occasione per le città (1949)

L’approvazione della Legge per la Casa nel 1949 rappresenta una sfida per gli urbanisti. Sostenevamo che fosse necessaria un’azione del genere da parte del governo federale, per affrontare con decisione il degrado urbano, e ora tocca a noi dimostrare di aver ben inteso di cosa si tratti. Quando i sostenitori delle abitazioni pubbliche trovarono un…

Shopping a piedi: basta cambiare il marciapiedi?

Come ci insegna la storia, gli amati e odiati scatoloni della grande distribuzione moderna non sono l’invenzione perversa di un sadico, e a ben vedere neanche solo il prodotto dell’automobilismo di massa che ci soffoca da mezzo secolo. Macché: quello scatolotto, anche se in forme subdolamente travestite e senza le insegne al neon da quattro…

Sprawl, destra e sinistra

Una volta non c’era tutta questa fideistica soggezione alle tabelline: magari per ignoranza, magari perché quel vago buon senso che a volte si sostituisce in mancanza di meglio al sapere, un pochino funzionava. Per esempio l’alcol: tutti dicevano sino alla noia che il vino fa buon sangue, e però quelle miserabili domeniche sera coi tizi…

La periferia non è un’espressione geografica

Probabilmente confondere le acque è sia una tentazione che una propensione, ovvero ci si prova sempre in un modo o nell’altro. Capita un problema, una questione qualsiasi, di varia gravità, e tutti ci si scaraventano entusiasticamente dentro rivendicando il possesso della soluzione miracolosa: di sicuro la cosa non aiuta gran che, almeno se si vuole…

Urbanistica: roba troppo seria per gli urbanisti

Mi raccontava una conoscente, di un suo amico planner e consulente di parecchie amministrazioni nel nord-ovest degli Usa, nonché studioso critico del fenomeno dello sprawl, il quale nella fase matura della carriera si era finalmente sistemato, comprandosi una bella villa esurbana con grande giardino, raggiungibile in un’ora di Suv dalla tangenziale di Portland. Del resto…

Architetti e terrorismo coattone

Alzi la mano chi, avendo seguito qualcosa in più di una battuta fugace sull’unità di vicinato o quartiere coordinato, non ha mai sentito parlare dell’architetto Clarence Perry. Più che al nome e cognome, mi riferisco qui alla qualifica professionale, nel senso che il rapporto di Perry con l’architettura è simile a quello delle viti autofilettanti…